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Asseverazione canone concordato online: ecco come fare.

Mi scrive un proprietario attraverso un commento postato nel mio prezioso canale YouTube. Egli mi chiede informazioni in merito alla procedura che riguarda l’attestazione del canone concordato.

Ecco la sua domanda:

Miki, l‘asseverazione canone concordato si fa prima di firmare il contratto oppure dopo? Grazie.


L’attestazione canone concordato: ecco come meglio procedere.

Buonasera, l’asseverazione è meglio predisporla prima di firmare il contratto di locazione. Potrebbe succedere che una delle tante associazioni asseveranti (sunia, sicet, uniat, assocasa, unioncasa, uppi ecc ecc) le neghino l’attestazione di rispondenza e in quel caso dovrà rifare tutto daccapo.

A noi questo non succede mai, perché oramai da anni conosciamo ogni accordo territoriale di quasi tutte le Città Italiane, e sbagliare i calcoli per noi oggi è quasi impossibile.

Tuttavia, molti anni fa, quando ancora non avevamo fatto il “callo”, succedeva di rado che abbiamo dovuto apportare modifiche improvvise che hanno rallentato la fluidità della pratica locatizia.

Qualora lei decidesse di asseverare solo dopo aver firmato il contratto di locazione, ne è certo che il suo inquilino sarà disposto a firmare un nuovo contratto e rifare tutto daccapo?

La maggior parte degli inquilini, dopo aver preso le chiavi dell’immobile, cambiano atteggiamento e non saranno più li stessi.

Prima ti leccano come un gelato e ti riempiono di adulazioni, poi, firmato il contratto, consegnato il povero e sparuto deposito cauzionale, preso possesso dell’immobile e delle chiavi, se ne infischiano dei diritti del proprietario.


Obbligo asseverazione canone concordato online. Ecco due dritte gratuite e come è meglio comportarsi?

L’obbligo di asseverazione del canone concordato e i criteri in esso contenuti, sono stati definiti con il Dm 16 gennaio 2017.

Quindi è bene sapere cari proprietari che per ogni contratto di locazione concordato (quasi tutti) vige l’obbligo di asseverazione da parte di una delle tante e pressappochiste associazioni di categoria.

Quindi, dal giorno dell’entrata in vigore del decreto sopra citato, il proprietario è obbligato a far asseverare il proprio canone di locazione concordato, pena la perdita delle agevolazioni fiscali previste con tutte le conseguenze del caso.

Cari proprietari, per blindare il vostro contratto di locazione, mettere in sicurezza la vostra pratica locatizia e dire addio a insolvenze e beghe legali, compilate il questionario gratuito cliccando qui, abbiamo la soluzione per voi..

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Se la risposta è si, cliccate su link e compilate il questionario gratuito che vi permetterà di assicurarvi una genuina e profittevole locazione grazie all’esperienza unica e rara di Mki Martinazzi.

Ogni mese, decine di proprietari Italiani vengono affiancati e aiutati dal sottoscritto fin dal lontano 1997, ottenendo grandi risultati.

Un caro saluto, a presto e occhio a quel che fate.
Miki Martinazzi

Dimenticavo ………di parlarvi del costo asseverazione canone concordato

Il costo di asseverazione per un contratto di locazione concordato varia da Comune a Comune. Noi che ormai siamo abituati ad avere a che fare con decine di Associazioni di categoria sparse per ogni Città quasi ogni giorno, lo sappiamo bene che i costi variano in base al luogo ove è situato l’immobile.

Tuttavia è bene sapere che il costo attestazione canone concordato, detta anche attestazione rispondenza o vidimazione contratto di locazione oscilla tra i 50 euro e i 150.

A presto

3 commenti su “Asseverazione canone concordato online: ecco come fare.”

  1. L’obbligo dell’asseverazione dei contratti di locazione agevolati è stato introdotto dal D.M. 16 gennaio 2017, entrato in vigore il 15 marzo 2017. Prima di questo decreto esisteva l’obbligo dell’asseverazione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e dei comuni? Grazie per l’attenzione.

  2. Buongiorno Giorgio,
    l’obbligo dell’asseverazione è entrato in vigore solo con il Decreto Ministeriale 16/01/2017, prima di questo non esisteva alcun obbligo se non quello di auto determinare il canone concordato seguendo le indicazioni contenute all’interno degli accordi territoriali.

    Mesi dopo l’entrata in vigore del D.M Comuni e associazioni di categoria (Sunia, Sicet, Uniat, Assocasa,Confedilizia, Asppi, Uppi, Apci, Unioncasa etc etc) si sono dovuti adeguare, recependo il Decreto e integrando agli accordi territoriali preesistenti tutte le modifiche necessarie.

    Il Fisco, solo dopo molti anni si era accorto che oltre il 70% dei proprietari falsificavano i conteggi per ottenere canoni maggiori rispetto al “canone calmierato o concordato”, beneficiando così di aliquote IMU agevolate, cedolare secca della metà rispetto ai contratti di locazione a canone libero e altri benefici ad essi connessi.

    Le anticipo che sono a conoscenza che l’agenzia delle entrate sta effettuando a campione delle verifiche “per pescare” i locatori furbetti (quelli dei Canoni di locazione concordati senza attestazione a rischio agevolazioni) , quindi stia all’occhio perché le sanzioni sono pesanti.

    Tuttavia, lavorando con proprietari e associazioni di tutta Italia, ho potuto constatare che ci sono ancora un sacco di falle al Decreto Ministeriale, che evito rivelare, per il bene di tutti.

    Un carissimo saluto
    Miki Martinazzi

  3. Pingback: Canone concordato asseverazione e controlli dell'Agenzia Entrate

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