E’ di questi giorni la notizia che un Giudice ha ben pensato di obbligare un locatore, in nome della legge, a ridurre il canone di locazione. La vicenda arriva dai quartieri Romani, rione Campo Marzio, ristorante Clotilde. La vicissitudine si è svolta nel tribunale e a suon di colpi di carta bollata. La giustizia ha deciso (io direi imposto) di ridurre del 40% il canone di locazione dovuto. Non solo, la decisione presa è retroattiva, quindi va ad inficiare l’incasso del canone sia di marzo che di aprile 2020. Ma non è tutto, tieniti forte, perché il Tribunale ha pure deciso in modo fazioso e con il sorrisino sulle labbra, di ridurre il canone di locazione del 20% per il periodo compreso tra giugno scorso 2020 e marzo 2021.
Ma il bello non finisce qui, perché non contenti di aver frustato per bene il locatore, il Giudice ha stabilito anche la sospensione della fidejussione rilasciata dal conduttore a garanzia dei canoni. Se non lo sai, questa situazione era già accaduta mesi fa e ne avevo già fatto menzione in questo articolo .
L’attività va male? Non ti preoccupare, abbassiamo il canone!
Ora, per un inquilino, riuscire ad ottenere la riduzione del canone di locazione è sufficiente presumere che la propria attività sta andando male. Quindi, una bella mattina, io mi sveglio e decido di chiedere ad un tribunale che venga stabilita (io direi imposta) la riduzione coatta del canone di locazione.
Naturalmente le associazioni di categoria tifano per i conduttori e non vedono l’ora che il Governo vari al più presto una bella legge che imponga a migliaia e migliaia di locatori, di inginocchiarsi e chiedere perdono per aver incassato un canone di locazione sancito dalla costituzione Italiana.
Forse, un giorno, arriveremo al punto che sarà il locatore a versare il canone di locazione all’inquilino purché quest’ultimo tenga occupato il locale commerciale. Secondo il mio modesto punto di vista, questo giorno non è tanto lontano.
Le sorprese non finiscono qui
La sentenza potrebbe causare uno tzunami economico e un putiferio, perché rischia di minare migliaia di locazioni commerciali e non, sparse in tutta Italia, creando un precedente giurisprudenziale.
Quindi il ragionamento etico e guidato dal buon senso delle associazioni di categoria è quello di ridurre il canone di locazione in proporzione al calo di fatturato dell’inquilino. Quindi, non è finita qui.
Dall’esperienza ultra ventennale che contraddistingue il sottoscritto, oggi più che mai il locatore non puo’ più permettersi di sottovalutare l’importanza di scegliere bene il proprio inquilino e di attuare con la massima attenzione, tutto l’indispensabile per tutelare la propria locazione e l’incasso mensile.
Non è più possibile locare un immobile alla “fuffa” o alla “casalinga”, anzi di questi tempi è indispensabile farsi affiancare da un esperto serio e capace, che conosca il fatto suo e sappia esattamente come blindare una locazione.
Nei prossimi mesi ne vedremo o ne sentiremo delle belle, sono certo che tutte quelle locazioni che sono state fatte ad occhi chiusi o meglio alla “casalinga” e sono mantenute in piedi grazie agli stecchini dello shanghai, cadranno, creando dei bei grattacapi.
Se tu, caro locatore, quanti affitti il tuo immobile, sei uno di quelli che improvvisa, e credi di saperne abbastanza, ti consiglio vivamente di buttare un’occhio qui. Sono certo dormirai più sereno e ti alzerai al mattino, con il sorriso.
Occhi sempre aperti, orecchie all’insù e affitta con furbizia.
Miki Martinazzi
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