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Fac simile lettera modello riduzione e sospensione canone corona virus

Andiamo subito al sodo e tentiamo di fare luce in questa selva oscura. L’inquilino, in situazioni come queste, in cui l’Italia si trova, ha il diritto di sospendere o ridurre il canone di affitto causa corona virus o Covid-19 ? No !!!!! L’attuale ordinamento non aveva previsto una catastrofe economica come questa. Può allora l’inquilino, inviare al proprietario con gentilezza ed umiltà, tanto buon senso e ragionevolezza, una lettera o un fac simile o meglio ancora un modello per chiedere la riduzione o la sospensione del canone di locazione per corona virus o Covid-19? Certo che sì !!!!

Chiedere è metà dell’avere, recita un detto popolare.

Ma andiamo per gradi, cercando di capire come fare per non sbagliare.

Alberto da Assisi ci chiede: sono un commerciante che a causa D.P.C.M. 11 marzo 2020 recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 è stato costretto a chiudere l’attività e mi è divenuto impossibile far fronte al versamento dell’affitto, ho diritto di sospendere o ridurre il canone di locazione?

No!!! Non è un diritto, al massimo possiamo definirlo “beneficio”

Ma ci sono buone opportunità di riuscire a ottenere dal locatore, una momentanea sospensione o riduzione del canone. Tale richiesta va esercitata facendo i passi corretti ma soprattutto, utilizzando umiltà, buon senso e tanta etica.

Il nostro studio legale ha preparato, proprio per questo, il modello fac simile per chiedere la sospensione dei canoni di locazione emergenza covid. E’ un modello etico, ragionevole, che ha già aiutato tante persone, che non usa grossi paroloni, perché non servono. Al contrario utilizza parole semplici, ma coincise per fare breccia nel cuore del locatore.

E un fac simile editabile e adattabile, lo possono usare sia i commercianti che gli inquilini privati e gli studenti fuori sede.

Puoi scaricarlo, cliccando sul pulsante situato alla fine di questo articolo. Il modello che abbiamo predisposto ti aiuterà a fare i passi necessari, senza rischiare di essere cacciato fuori da casa.

Per chi invece, avesse già raggiunto un accordo per la riduzione o la sospensione del canone di locazione causa coronavirus, deve sapere una cosuccia molto importante che riguarda le proprie tasche.

In particolare, per non BUTTARE AL VENTO, i propri soldi, è fondamentale procedere alla registrazione dell’ accordo di riduzione del canone di locazione presso l’agenzia delle entrate.

Ho dedicato a tal proposito, una guida passo passo che puoi trovare qui. Questa guida ti aiuterà ad orientarti nel complesso mondo della burocrazia Italiana.

Nuova chiusura “almeno” fino al 18 aprile

Già! Hai capito bene, le attività resteranno chiuse almeno fino al 18 aprile 2020 (voci di corridoio), e dal mio modesto punto di vista, la situazione non tornerà alla normalità come è dato a sapere.

Le misure restrittive dovrebbero essere rinviate con un nuovo D.P.C.M. almeno fino al 18 aprile, poi si vedrà.

Per chi ancora non lo sapesse, il Governo ha dichiarato, qualche mese fa (precisamente a fine gennaio 2020) lo stato di emergenza sanitaria per ben 6 mesi:

In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera c), e dell’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e’ dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

Ora, io sono di natura moooooooolto ottimista, ma qualche domanda in testa sorge!

Ognuno tragga le sue conclusioni.

Forza maggiore, impossibilita sopravvenuta della prestazione, inadempimento contrattuale

Che paroloni! Uauu

Ne abbiamo per tutti i gusti! In giro si legge anche: impossibilità parziale sopravvenuta art. 1464 c.c, eccessiva onerosità sopravvenuta art. 1467, impossibilità parziale di rendere la prestazione dovuta art. 1258,  impossibilità temporanea di adempiere alla propria obbligazione art. 1256 c.c. e tante tante belle parolone.

Oggi, questi termini stanno dominando il panorama legislativo e occupando intere testate, interi video interviste sono state dedicata a tal proposito. Tali argomenti appaiono agli occhi degli inquilini, come diritti acquisiti, ma non è così scontato.

Ho dedicato un articolo a questo argomento, sperando di aver fatto un po di luce.

Ma ho capito, dalle centinaia di richieste che pervengono ogni giorno in questo blog, che molte persone sono ancora confuse – in particolare gli inquilini – non hanno capito se hanno o non hanno diritto a ottenere la sospensione o la riduzione del canone per coronavirus.

Ma allora, posso o non posso chiedere la sospensione o riduzione affitto causa di forza maggiore?

Certo che è possibile chiederla e tanti inquilini l’hanno già ottenuta!

E’ bene tenere in mente questo aspetto: E’ FONDAMENTALE usare la buona educazione che i nostri nonni ci hanno insegnato, senza pretendere che il proprietario si debba cedere alle vostre richieste.

Per concludere, in questo argomento al quale ho tentato di dare una risposta, spero di non venire frainteso, tuttavia il diritto automatico dell’inquilino di ottenere la riduzione o la sospensione dell’affitto, attualmente, nel nostro ordinamento, non c’è.

Quindi, caro inquilino, se vuoi ottenere un risultato, ora le strade che puoi intraprendere in questo caso sono quattro:

  1. Utilizzare il fac simile lettera modello riduzione e sospensione canone per corona virus messo a disposizione dal nostro studio legale, chiedendo al locatore, in modo ragionevole, etico, e in via amichevole, quanto da te desiderato. I risultati arriveranno sicuramente, inoltre sono già stati ottenuti, da altri inquilini, che in queste settimane hanno ottenuto un successo pari al 90/93%.

  2. Fare di testa tua, prendendo il telefono contattando il proprietario di casa (che non sarà felice e ne avrà due pa…le gonfie di venire bastonato, tartassato e prosciugato dalle tasse), incrociando le dita, nella speranza che ques’ultimo, rinunci ad un introito economico che fino a qualche settimane fa era vitale al sostentamento familiare.

  3. Nel caso di rifiuto del proprietario, utilizzare la via più triste, aprendo una controversia in mediazione come indicato dal D.L. 4 marzo 2010, n. 28, attuazione dell’articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia di mediazione, finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali.

  4. Qualora, la mediazione fallisse, iniziare il lungo cammino stragiudiziale, girovagando per 6/10 mesi fra i muri del Tribunale nella speranza che, quanto da te invocato (attraverso articoli complessi e paroloni come indicati sopra) ti permettano di ottenere la riduzione o la sospensione del canone di affitto.

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