fbpx

Affitti brevi 2024 cosa cambia: cedolare secca e novità

Affitti brevi 2024 cosa cambia? Parliamone!!

Cari Signori, come più volte da me anticipato attraverso un video pubblicato nel 2020, la stretta è arrivata. Molti proprietari si stanno trovando in mutande.

L’approvazione della legge di bilancio per il 2024 ha destato notevole interesse e dibattito all’interno del settore immobiliare e dell’edilizia. Le nuove normative fiscali proposte promettono di portare significative modifiche al panorama esistente, generando una serie di domande e preoccupazioni tra i vari proprietari che da anni affianco giorno dopo giorno.

In questo articolo, il sottoscritto, esperto e specialista con oltre 30 anni di esperienza, grazie alla sua visione d’insieme incomparabile con altri millantatori presenti sul web, approfondiremo le principali modifiche proposte e analizzeremo attentamente le possibili implicazioni sull’intero mercato.

Cedolare secca 2024: cosa cambia, , , : Cedolare secca al 26 per cento dal 1° gennaio 2024, Cedolare secca al 26% sugli affitti brevi: come funziona, , Affitti brevi e turistici dal 2024: regole aggiornate dopo il Dl, tassazione affitti brevi 2024, novità affitti brevi 2024

Cedolare secca 2024: cosa cambia con l’aumento e l’impatto che sta avendo

Il cuore di questa modifica fiscale è l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26%. Questo incremento del 5% è destinato a piegare e ridurre i profitti degli host e di tutti i proprietari che gestiscono due o più immobili destinati al profittevole business degli affitti brevi.

Tuttavia, è interessante notare che questa nuova tassazione più elevata si applica solo a una percentuale piccolissima di case, rappresentando poco più di 650mila unità immobiliari.

Quindi, come più volte da me anticipato è una manovra che mira soltanto ad aumentare le tasse e a mettere il bastone tra le ruote ai piccoli proprietari.

A detta del governo, questo aumento della cedolare secca è stato presentato come una mossa per affrontare la crisi abitativa, con l’obiettivo dichiarato di incentivare gli affitti a lungo termine. Questa è una grande str***zata

Tuttavia, alla luce della mia enorme esperienza che mi porto sulle spalle, questa manovra spingerà i proprietari più furbi, a cercare alternative, come l’affitto in nero o a farsi affiancare da esperti come il sottoscritto, per superare l’ostacolo e ritornare a prosperare.

Locazioni brevi: le novità 2024 per la cedolare secca: strategie per affrontare l’aumento

Considerando l’impatto finanziario di questa modifica fiscale, gli host devono valutare attentamente le strategie per adattarsi a questa nuova realtà.

Una soluzione potrebbe essere rappresentata dall’affiancamento di un esperto capace a incrementare il tasso di occupazione medio e a disintermediare dalle ota, come booking e airbnb, risparmiando la bellezza di un 15% sul fatturano annuo.

Considerando che un immobile a profitto con gli affitti brevi ogni anno si porta in saccoccia, 23.000 €, il risparmio arriverebbe a 3.450 € per ogni anno .

Inoltre, per evitare l’apertura di una partita IVA, una strategia che consiglio vivamente a coloro che gestiscono due o più immobili destinati agli affitti brevi è quella di utilizzare tecniche legali che il sottoscritto conosce, per riuscire ad operare senza bisogno di aprire società.

Queste tecniche, che per ovvi motivi non voglio e non posso, indicare in un articolo gratuito, sono il frutto di profonda conoscenza dell’enorme e complessa disciplina locatizia maturata e acquisita fin dal lontano 1997.

Per fartela breve, se sei un proprietario che ha più di un immobile, non ti consiglio di aprire la partita IVA, ma di mettere in atto (in modo legale) alcune tecniche che ti permetteranno di lavorare serenamente, senza rischi e senza incorrere in sanzioni.

Affitti brevi, guida pratica 2024 per host. Super bonus e tassazione sulla plusvalenza.

Passando al super bonus, è fondamentale esaminare le nuove regole che influenzeranno la tassazione sulla plusvalenza. Con l’estensione del periodo di calcolo a 10 anni e la limitazione della deduzione dei costi delle ristrutturazioni nei primi 5 anni, gli host devono pianificare attentamente le loro strategie di investimento e vendita.

È importante notare che queste misure non si applicano nel caso di ristrutturazioni con super bonus, ma senza sconto in fattura, nel caso di prima casa e nel caso di proprietà derivanti da successione.

Gli host (proprietari, locatori e property manager) devono valutare attentamente se usufruire o meno del super bonus, considerando le conseguenze a lungo termine sulla tassazione della plusvalenza.

Affitti brevi, cosa cambia dal 2024. Occhio ai controlli straordinari dell’Agenzia delle Entrate

Infine, è essenziale tenere presente i controlli straordinari dell’Agenzia delle Entrate sugli aggiornamenti catastali successivi al super bonus. L’agenzia verificherà che tutti gli aumenti di valore degli immobili siano correttamente registrati, poiché questi influenzano la rendita catastale e, di conseguenza, le tasse sulla casa.

Invito calorosamente tutti i proprietari ad aprire gli occhioni e a prestare particolare attenzione a questo aspetto e ad assicurarsi che tutti gli aggiornamenti siano conformi alle normative vigenti.

Affitti brevi e turistici dal 2024: regole aggiornate dopo il DL.

Il governo Meloni ha recentemente ampliato il quadro normativo riguardante gli affitti, introducendo il Codice Identificativo Nazionale (Cin) per la registrazione degli immobili in affitto.

Questa decisione ha suscitato diverse reazioni, con alcune voci critiche che sottolineano la presenza già esistente del Codice Identificativo per gli Immobili (CIS o CIR) dall’approvazione della vecchia legge di bilancio approvata anni fa.

La definizione di questa misura come una “grande stro*zata” mette in luce le perplessità riguardo alla sua necessità, considerando l’esistenza di un codice identificativo già in vigore.

Tale duplicazione potrebbe essere interpretata come un eccesso di burocrazia, aggiungendo ulteriori complicazioni al processo di registrazione degli immobili destinati alla locazione. Alcuni ritengono che sarebbe stato più logico ottimizzare l’implementazione del CIS o CIR già esistente anziché introdurre un nuovo codice.

Purtroppo, come al solito siamo in Italia, quindi per cui, questa procedura aggiunge ulteriori livelli di complessità all’intero processo di gestione degli affitti.

Le modifiche alla disciplina degli affitti brevi in arrivo per il 2024 conclusioni

In conclusione, il 2024 porterà cambiamenti significativi nel settore degli affitti brevi, i proprietari devono essere pronti a navigare questo nuovo scenario.

Esplorare strategie o collaborazioni con esperti specializzate è certamente la chiave per mantenere il profitto alto e poter sfruttare al meglio questo “gudurioso” business.

Se hai domande o hai bisogno di assistenza nella gestione del tuo patrimonio immobiliare, ti suggerisco di prenotare una prima chiamata conoscitiva con uno dei miei fidatissimi ragazzi cliccando qui.

Occhi aperti signori e non mollate mai. La perseveranza è la virtù dei proprietari che fanno più soldi e di coloro che hanno gli attributi per costruirsi una pensioncina con i fiocchi

Un caro saluto
Miki Martinazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto