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Affitti brevi il significato, la normativa, novità e airbnb.

Prima di addentrarci nella aggrovigliata giungla delle locazioni, vi spiego in poche righe, che cosa sono gli affitti brevi e loro significato. Gli affitti brevi o contratto di locazione breve, riguardano tutti i contratti di locazione ad uso abitativo (abitativo si intendono gli immobili tipo le case, appartamenti, villette, insomma gli immobili che abitiamo e utilizziamo quotidianamente ecc ecc inslusi nella categoria A “esclusi gli immobili di lusso”) della durata non superiore a 30 gg, stipulati da persone fisiche (le persone fisiche sono tutte quelle persone che non esercitano attività di impresa).

In sostanza tutti i proprietari, definiamoli volgarmente “privati” tipo mia mamma, mia nonna o uno zio in pensione, possono avvalersi della locazione breve purché si rispetti il Decreto legge n. 50/2017, riguardante gli affitti brevi.



Affitto casa per brevi periodi: cosa sapere

Nonostante questo argomento a prima vista appaia semplice, se non siete certi di quel che state facendo, prestate attenzione a come vi muovete. Nella mia lunga esperienza, più volte ho avuto a che fare con proprietari che hanno avuto pessime esperienze e sono rimasti fregati più volte a causa di inquilini furbi e “volponi”.

Questi personaggi si presentano a casa vostra, dichiarando di aver bisogno di un appartamento per un breve periodo (in pratica per un contratto di affitto breve).

A dirla fuori dai denti, e ve ne accorgerete soltanto a distanza di poche settimane, la necessità di questi millantatori inquilini è tutt’altra, si infilano in casa vostra e ci restano per almeno 4 anni, attaccandosi alle sviste dei locatori e appellandosi alle cause di nullità contrattuali.


Quindi occhio a come vi muovete!!!

Prima di proseguire con la lettura di questo articolo, ti consiglio vivamente l’ascolto del mio video “affitti brevi che cosa sta accadendo”. Eccolo…




Affitti brevi: ecco le novità


Con l’entrata in vigore del Decreto Crescita D.L 34/2019 i locatori si sentiranno un pochino sollevati. Le grandi novità riguardano quei locatori che da tempo speravano in un radicale cambiamento.

Con questo decreto sono stati rivisti alcuni aspetti molto importanti che riguardano la durata e il rinnovo dei contratti a canone concordato, la cancellazione delle sanzioni per tardiva proroga o risoluzione del contratto in cedolare secca, alla tassazione dei redditi da locazione non percepiti se l’inquilino non paga, l’agevolazione della riduzione al 75% dell’IMU sugli immobili locati a canone concordato, l’istituzione a livello nazionale di una banca dati che conterrà anche gli immobili destinati alla locazione breve.

Bene, ora andiamo a vedere nel dettaglio i cambiamenti.

Con il Decreto Crescita è arrivata una rivoluzione a gamba tesa del governo, nel tentativo di mettere finalmente chiarezza sugli obblighi fiscali dei locatori, e alle norme che hanno previsto la possibilità di utilizzare anche per queste locazioni la cedolare secca. 



Locazioni brevi: occhio alle multe fino a 5.000 euro cosa dice il decreto legge

Non la farò molto lunga e non voglio nemmeno tediarvi con discorsi troppo complessi, tuttavia cari locatori dovete sapere che grazie al DL 34/2019, convertito con la legge 58/2019 il legislatore ha introdotto per ogni locazione breve, un codice identificativo alfanumerico mantenuto in una banca dati pubblica delle strutture ricettive e degli immobili destinati all’attività di locazione breve.

E furbi e volponi che non si adegueranno rischiano multe dai 500 ai 5.000 euro, che potrebbero anche raddoppiarsi qualora i furbetti vengano beccati con le mani nella marmellata.

Il nostro “amato governo” ha calato la mannaia tentando arginare l’evasione di tasse e imposte, in particolare della tassa di soggiorno.

In pratica i furbetti dell’affitto in nero, proprietari di appartamenti o struttura ricettiva per la locazione breve, dovranno avere un proprio codice alfanumerico che identifichi il proprio bene e che dovrà essere indicato anche sui portali internet o detti anche OTA come Airbnb e Booking.com.


Grazie al potere onnipotente dell’Agenzia delle Entrate, essa potrà verificare gli adempimenti fiscali dei locatori e il grande occhio fiscale delle guardia di finanza (per chi non lo conosce il programma si chiama serpico) il fisco potrà in questo modo accertare eventuali irregolarità e mantenere sotto controllo la giungla delle locazione brevi.

Anziché rischiare di metter mano al portafogli e rischiare notti insonni, ho reso disponibile per i locatori lungimiranti, la possibilità di prenotare gratuitamente una chiamata conoscitiva con me o con uno dei miei esperti. Attraverso la chiamata conoscitiva gratuita andremo ad analizzare la vostra situazione specifica, i vostri desideri e faremo luce su tutte le vostre perplessità.

Questa possibilità è limitata a 4 sessioni settimanali. Il link per prenotar la vostra chiamata conoscitiva e mettersi in contatto con il sottoscritto e il seguente: (cliccando qui).



Alcune novità: finalmente cancellazioni delle sanzioni

Novità importante è contenuta nell’art. 3-bis introdotto dal decreto crescita 2019 la Legge di Conversione, in merito alla proroga e alla risoluzione dei contratti in cedolare secca.
 
Cancellazione dei richiami alle sanzioni precedentemente previste in caso di tardiva proroga o risoluzione di un contratto in cedolare secca.

Molti locatori si trovavano a pagare una sanzione molto alta nel caso in cui si scordassero di risolvere il contratto o di rinnovarlo (i locatori che avevano scelto il regime della cedolare secca)

In pratica, al momento di effettuare tali adempimenti (risoluzione, proroga) non sarà dovuta la sanzione, anche nel caso in cui questi, venissero presentati con molto ritardo.



Alt…. al versamento dellE tasse quando l’inquilino non paga.

Solo per i contratti di locazione stipulati prima del 1° gennaio 2020, non si pagheranno le tasse in caso di morosità dell’inquilino, purché il mancato incasso sia comprovato dall’avviato procedimento di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento.

Purtroppo con la normativa precedente, che continua a valere per i contratti in essere e per quelli che verranno stipulati prima del 01/01/2020, prevede invece che il locatore debba pagare le tasse anche sui canoni non percepiti fino al momento della conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore.

Il locatore, quindi grazie al decreto crescita 2019, per i nuovi contratti di locazione abitativi soggetti alle nuove norme introdotte, potrà evitare di pagare le tasse sui canoni non percepiti fin dal principio del procedimento di sfratto e non dal termine.




Affitti brevi 2021 la normativa e gli adempimenti

In questa novità riguardante la normativa del decreto crescita includerà sia gli immobili destinati alla locazione breve, sia quelli affittati per poche settimane o giorni.

Restiamo tutti con il fiato sospeso in attesa di vedere attuate queste grandi novità.

Evitate quindi di girare a vuoto e rivolgetevi ad un esperto per una consulenza conoscitiva sullo stato dei vostri contratti di locazione sopratutto in base alle nuove disposizioni indicate nel Decreto Crescita 2019 e negli affitti brevi 2021.



non usare il pressappochismo quando affitti la tua casa, usa la testa!!!

Un vivo consiglio che do ai cari proprietari e lettori di questo preziosissimo blog, ma soprattutto ai locatori che vogliono affittare in sicurezza ed evitare di trovarsi alle prese con inquilini insolventi, noiosi e che faranno i padroni di casa, è quello di gustarsi la video lezione gratuita di oltre un’ora. La trovi disponibile qui.

Migliaia di proprietari ogni anno, affittano con il sorriso sulle labbra e il portafogli gonfio.

Dal 1997, ogni anno aiuto centinaia di proprietari passo dopo passo ad assicurarsi un affitto prospero, senza beghe e longevo.


Al tuo inquilino affidabile e alla tua locazione sicura.
A presto
Miki Martinazzi

3 commenti su “Affitti brevi il significato, la normativa, novità e airbnb.”

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